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#2 ​Il ruolo di Giulietta ne 'I Capuleti e i Montecchi' Di Vincenzo Bellini

· 20 min read
UDC: 78.071.1 Белини В.
COBISS.SR-ID 33173769
_________________
Received: Nov 25, 2020
Reviewed: Dec 14, 2020
Accepted: Dec 22, 2020

#2 ​Il ruolo di Giulietta ne “I Capuleti e i Montecchi” Di Vincenzo Bellini [JULIET CHARACTER ANALYSIS IN THE Bellini's OPERA ​“I CAPULETI E I MONTECCHI”]

Yangyang TangUniwersytet Muzyczny Fryderyka Chopina, Warsaw (Poland) Conservatorio di Musica“Lucio Campiani” Mantova (Italy)[email protected]

Citation: Tang, Yangyang. 2021. "Il Ruolo di Giulietta ne I Capuleti E I Montecchi di Vincenzo Bellini." Accelerando: Belgrade Journal of Music and Dance 6:2

Acknowledgments: This article is part of the second level thesis of the “Lucio Campiani” Conservatory of Music in Mantua. The newspaper was defended on 1 July 2020. The author wishes to thank professors prof. Kumusch Imanalieva, who taught the thesis, and prof. Salvatore Ragonese , tenor and conservatory singing teacher.

Ringraziamenti: Questo articolo fa parte della tesi di biennio della Conservatorio di musica “Lucio Campiani” di Mantova. Il giornale è stato difeso il 1 luglio 2020. L'autore desidera ringraziare i professori Kumusch Imanalieva (professore che ha insegnato la tesi), Salvatore Ragonese (maestro canto di conservatorio) .

Abstract

The greatest feature of Vincenzo Bellini (1801—1835), the famous composer of the first half of the 19th century, was the use of melody. At that time there were no more castrato singers. The operas of Bellini were no longer like the works of the seventeenth and eighteenth centuries which only showed the great technique of the singers especially in the high register, but concentrated more on melody, legate, lyricism and beauty. This article analyzes Juliet's character in Vincenzo Bellini's "I Capuleti e i Montecchi". Female characters had always particularly revived Bellini's inspiration. Bellini almost always entrusted his most touching melodies to them, and in them he reached one of the highest points of that period, romanticism.

​Behind the music the opera singer will trace the psychology of the character in the poetic text, so as to give the audience a faithful and realistic portrait of it. Only then will the singer become true character. In this article the author first makes a brief analysis of Bellini's style of music and its influx and introduction to the history of "I Capuleti e i Montecchi", presents the relationship of the characters, “l trama dell'opera”, the voice of Romeo and Juliet. Then follows the analysis of the two core arias of Juliet in "I capuleti e I Montecchi", “Eccomi in lieta vesta...oh quante volte", and "Né Alcun ritorna!...Morte io non temo", and furthermore the author analysed a duet by Romeo and Giulietta, "Sì fuggire", by interpreting and examining in detail the libretto, the form, with the accent on the text where the author sought to find out the psychology of the character.

Keywords:

Vincenzo Bellini, opera, Romanticism, Romeo and Juliet, analysis

Introduzione

La più grande caratteristica di Vincenzo Bellini (1801—1835) è l'uso della melodia. Lui era un compositore nella prima metà del XIX secolo. In quel periodo non esistevano più cantanti castrati. Le opere di Bellini non sono più come le opere del diciassettesimo e diciottesimo secolo che mostravano soltanto la grande tecnica dei cantanti soprattutto nel registro acuto, ma si concentra maggiormente sulla melodia, sul legato, sul lirismo e la bellezza.

Questo articolo analizza Il personaggio di Giulietta ne “I Capuleti e i Montecchi” di Vincenzo Bellini. I personaggi femminili avevano da sempre ravvivato in particolar modo l'ispirazione di Bellini. È a loro che quasi sempre affida le sue melodie più toccanti, e in loro raggiungeva delle punte più alte del nostro romanticismo.

​Dietro la musica Il cantante di opera rintraccia nel testo poetico la psicologia del personaggio, così da restituire al pubblico un ritratto fedele e realistico di esso. Solo allora il cantante sarà personaggio. ​ Nel questo articolo primo fare un analizza brevemento Bellini stile della musica e il suo influenzato e introduzione al storia di “I Capuleti e i Montecchi '', presentare il rapporto dei personaggi, Il tema dell'opera, la vocalità di Giulietta e Romeo. Poi analisi I brani di Giulietta ne "I capuleti e I Montecchi", le due arie di Giulietta : “Eccomi in lieta vesta...oh quante volte" e "Né Alcun ritorna!...Morte io non temo" e un duetto di Romeo e Giulietta, "Sì fuggire", con analisi il libretto, la solita forma, anche da testo cercato psicologia del personaggio.

Il principe della melodia Vincenzo Bellini (Catania 1801- Puteaux, Parigi, 1835) ha composto 11 opere, anche se la sua vita è stata breve, e il suo stile musicale ha influenzato notevolmente i compositori che lo hanno succeduto. Bellini ebbe (e ha, ovviamente) tanti ammiratori (talora amici), che formano un pubblico assai eterogeneo, da Ferdinand Hiller a Luigi Nono, passando per Auber, Liszt, Verdi, Wagner, Bizet, Cajkovskij e tanti altri. Chopin, come scrive Liszt, volle essere sepolto accanto a lui nel cimitero di Père Lachaise, dove il nostro ben figurava in mezzo al mondo artistico e culturale del suo tempo, in un mélange internazionale di fascino assoluto. (Michele 2015, 7-8) La più grande caratteristica di Bellini è l'uso della melodia, lui era un compositore nella prima metà del XIX secolo. In quel periodo non esistevano più cantanti castrati. Le opere di Bellini non sono più come le opere del diciassettesimo e diciottesimo secolo che mostravano soltanto la grande tecnica dei cantanti soprattutto nel registro acuto, ma si concentra maggiormente la melodia, sul legato, sul lirismo e la bellezza.

​Bellini, trova la sua originalità con il suo puro lirismo e nella sua musica trionfa quella melodia semplice, cantabile. In tutte le sue opere, Bellini ha cercato questa linea di canto puro, che raggiunge soprattutto nella celebre "Casta diva" della "Norma" e nell "Ah, non credea mirarti" de "La sonnambula", entrambe del 1831. I personaggi femminili avevano da sempre ravvivato in particolar modo l'ispirazione di Bellini. È a loro che quasi sempre affida le sue melodie più toccanti, e in loro raggiunge una delle punte più alte del nostro romanticismo. (Bagnoli 1998, 167)

I CAPULETI E I MONTECCHI, ​Tragedia Lirica in due atti di Felice Romani

I Capuleti e I Montechi è un'opera scritta dal compositore di Vincenzo Bellini per il teatro La Fenice di Venezia per il Carnevale del 1830. Dal momento che ha avuto solo un mese e mezzo per comporre l'opera, poeta e musicista dovettero lavorare in fretta. Quindi, Bellini utilizzò il libretto scritto da Felice Romani, per "Giulietta e Romeo di Nicola Vaccaj, impiegando gran parte di musica già composta per l'opera "Zaira" rappresentata a Parma l'anno precedente. La riuscita fu completa: grande, infatti, fu il successo dei Capuleti e i Montecchi. Nel finale dell’opera, per un lungo periodo di tempo il duetto finale veniva spesso sostituito con quello composto da Vaccaj. Qui, troviamo pagine di musica stupenda, come la romanza di Giulietta—“Oh quante volte,oh quante!”, che non è tratta da Zaira, ma dalla prima opera di Bellini “Adelson e Salvini”. (EDWART) ​Felice Romani che scrisse i libretti di ben sette delle dieci opere di Bellini, derivando spesso la trama da fonti francesi coeve (Rinaldi 1965; Cella 1968, 449-573), le vaghe precisazioni della vedova del librettista, secondo la quale il poeta si era attenuto alla lineare novella di Bandello piuttosto che alla tragedia di Shakespeare. “Più che alla tragedia dello Shakespeare – GIULIETTA E ROMEO – il nostro Romani si attenne alla semplicità, ‘della narrazione d’una pietosa istoria che in Verona al tempo del signor Bartolomeo Scala avvenne’, NOVELLA IX di Matteo Bandello (dalla quale lo Shakespeare medesimo trasse il soggetto) per svolgere il suo componimento tutt’affatto Italiano e adattarlo alla scena lirica.” (Branca 1882, 155) Così presenta il librettista Felice Romani il lavoro:

Son note le ragioni per cui ho dovuto ridurre un antico mio melodramma, intitolato Giulietta e Romeo, [del 1825, per Nicola Vaccai] non so se più bene o più male, nella forma in cui viene adesso rappresentato. Una sola io dirò, forse da pochi avvertita, e si è quella, ch’io dovea tor di mezzo tutto ciò che avrebbe potuto dar luogo a confronti fra la vecchia e la recente musica; confronti a cui certamente avrebbe ripugnato la modestia del giovane compositore [Bellini]. Chi sa quanto costi camminare su tracce di già segnate, e sostituire nuovi concetti ai già scritti, che pur sempre ricorrono al pensiere, scuserà di leggieri i difetti di cui per certo abbonderà il mio lavoro. Costretti dall'angoscia del tempo, tanto io che il maestro, ad un’estrema brevità, e persuasi ad omettere parecchie scene di recitativi che avrebbero giustificato l’andamento del dramma, abbiam diviso l'azione in quattro parti, perché negli intervalli che passano fra le une e le altre, la mente dello spettatore supplisce a quello che non appare: nulla dimeno le due prime parti si fanno di séguito per servire all’usanza d’oggi dì, e alla terza soltanto si cala il sipario per agevolare la decorazione. Mi sia perdonato cotesto arbitrio, se non altro, perché non prolunga lospettacolo. (Ibid.)

​​Il Rapporto dei personaggi

  • GIULIETTA [Soprano], amante di Romeo
  • ROMEO [Mezzosoprano], capo dei Montecchi
  • CAPELLIO [Basso], principale fra i Capuleti, e padre di Giulietta
  • TEBALDO [Tenore], Partigiano dei Capuleti, destinato sposo a Giulietta
  • LORENZO [Basso], medico e famigliare di Capellio
  • CORI e COMPARSE Capuleti, Montecchi, Damigelle, Soldati, Armigeri. L'azione è in Verona; l'epoca: Secolo XIII

Trama dell'opera

Atto primo - A Verona nel XIII secolo. ​

Scena prima. All'interno del palazzo di Capellio. Capellio chiede ai suoi fidi di tenersi pronti ad affrontare i Montecchi, di cui si teme un attacco. Il suo maggiore odio va a Romeo, capo dei Montecchi, che gli ha ucciso il figlio. A Tebaldo, uno dei suoi uomini più fidati, promette in sposa sua figlia Giulietta. Intanto Romeo, innamorato e riamato da Giulietta, senza farsi riconoscere, si presenta a Capellio come ambasciatore dei Montecchi per chiedere una tregua tra i due partiti, tregua che dovrebbe essere suggellata dalle nozze tra Giulietta e lo stesso Romeo; ma Capellio rifiuta con alterigia ogni proposta di pace e, in quanto alle nozze della figlia, annuncia che Giulietta tra breve andrà in sposa a Tebaldo. Romeo, disperato, tenta di vedere Giulietta.

Scena seconda. Nelle stanze di Giulietta. La fanciulla, in preda alla più viva disperazione, si sta preparando per il matrimonio con Tebaldo, quando, introdotto furtivamente da frate Lorenzo, giunge presso di lei Romeo e i due giovani si giurano l'un l'altro eterna fede; Romeo, condannato all'esilio, vorrebbe fuggire via con l'amata, ma Giulietta non accetta di abbandonare, perdendo l'onore, la casa paterna.

Scena terza. Nel palazzo dei Capuleti giungono gli invitati alle nozze di Giulietta con Tebaldo. Anche Romeo, travestito, si unisce agli ospiti con l'intento di impedire il matrimonio. Infatti la festa è bruscamente interrotta dal rumore delle armi. Gli invitati fuggono e Romeo vorrebbe trascinare via Giulietta con sé ma ne è impedito da Capellio, Tebaldo e Lorenzo. Riconosciuto, può' salvarsi soltanto in seguito all'intervento tempestivo dei suoi.

Atto secondo

​Scena prima. Nelle stanze di Giulietta. La fanciulla, non sapendo come evitare il destino che la vuole sposa infelice di Tebaldo, segue il consiglio di frate Lorenzo; berrà una fiala contenente sonnifero potente che la farà sembrare morta. Essa verrà così trasportata nella tomba dei Capuleti, e Romeo, avvertito dello stratagemma, sarà presente nella tomba al momento in cui essa si sveglierà.

​Scena seconda. Fuori del palazzo di Capellio. Romeo, preoccupato di non aver ricevuto alcun messaggio da Lorenzo, che Capellio divenuto sospettoso non lascia uscire dal palazzo, viene cercarlo, ma è scoperto da Tebaldo. Essi stanno per scontrarsi, in duello, frementi di gelosia, quando dall'interno del palazzo si odono musiche funebri e cori che lamentano il tragico destino di Giulietta. Sconvolti dalla sciagura, entrambi abbassano le armi.

​Scena terza. Presso la tomba di Giulietta. Romeo riesce a penetrare nel sepolcro e, contemplando disperato la fanciulla che crede morta, si avvelena. Poco dopo Giulietta si sveglia, vede presso di sé Romeo morente e cade anch'essa uccisa dal dolore sul corpo dell'amato. Così li trovano Capellio e i Montecchi, inorriditi dalla sorte dei due giovani, provocata dalla rivalità tra le due famiglie.

La vocalità di Giulietta e Romeo

​La coppia dei personaggi di solito è affidata a due voci femminili. Giulietta è affidata alla voce di soprano, che deve essere pura e giovane. il personaggio è uno dei primi esempi di soprano angelicato cui sono richiesti timbro chiaro e capacità di padroneggiare con naturalezza lunghe arcate melodiche e floridi passi di agilità che proiettano la voce nel suo registro più acuto. Analoga duttilità caratterizza anche la parte di Romeo, che spazia dagli intensi abbandoni lirici dei duetti d‘amore ai fieri accenti marziali nei confronti con Tebaldi. Bellini intendeva forse riflettere la freschezza giovanile dei due amanti infelici. Di solito la scelta del mezzosoprano en travesti per la parte di Romeo è quanto mai appropriata alla rappresentazione di un amore adolescenziale.

Analisi del personaggio di Giulietta: Cavatina di Giulietta , “Eccomi in lieta vesta...Oh! quante volte”

​La melodia musicale di questo brano è tratta dalla prima opera di Bellini "Adelson e Salvini", che è la scena di Giulietta. Nel preludio il corno intona una nota grave per esprimere il senso di smarrimento di Giulietta, poi subito dopo una nota più acuta, come se ancora ci fosse speranza. Esempio:

Esempio 1.
Esempio 1.

Recitativo

Ec/co/mi in/lie/ta /ve/sta... Ec/co/mi a/dor/na... 11
Co/me/ vit/ti/ma al/l'a/ra. ~ ~ Oh! Al/men/ po/tes/si 11
Qual/ vit/ti/ma/ ca/der/ dal/l'a/ra al/ pie/de! 11
O/ nu/zi/a/li/ te/de, 7
A/bor/ri/te/ co/sì/, co/sì/ fa/ta/li, 11
Sia/te, ah!/ sia/te/ per/ me/ fa/ci/ fe/ra/li. ~ 11
Ar/do... u/na/ vam/pa, un/ fo/co 7
Tut/ta/ mi/ strug/ge,Un/ re/fri/ge/rio ai/ ven/ti 11
Io/ chie/do in/va/no. ~ ~ O/ve/ se'/ tu/, Ro/me/o? 11
In/ qual/ ter/ra/ t'ag/gi/ri? 7
Do/ve/, do/ve in/vï/ar/ti i/ miei/ so/spi/ri? 11


In questa scena, il recitativo è sempre settenario 11-7, il recitativo è in versi sciolti.

Questo recitativo inizia nella sua stanza. La bella e pura Giulietta indossa una veste da sposa come una fata, ma questa veste da sposa è considerata da lei: “qual vittima cader dall’ara”, “aborrite così fatali”,“una vampa, un foco tutta mi strugge".

Si può percepire la tristezza di Giulietta, nel sentirsi povera vittima sacrificale. Infatti, lei non vorrebbe indossare quell'abito da sposa. Lei resiste con tutto il suo essere al matrimonio con Tebaldo sotto gli ordini dei suoi genitori, rivelando così, anche la sua lealtà all'amore di Romeo.

Cantabile

Oh!/ quan/te/ vol/te, oh!/ Quan/te 7 
Ti/ chie/do al/ ciel/ pian/gen/do! 7
Con/ qua/le ar/dor/ t'at/ten/do, 7
E/ in/gan/no il/ mio/ de/sir! 7tr
Rag/gio/ del/ tuo/ sem/bian/te 7
Par/mi il/ bril/lar/ del/ gior/no 7
L'au/ra/ che/ spi/ra in/tor/no 7
Mi/ sem/bra un/ tuo/ re/spir. 7tr

(tr=tronche; sdr=sdrucciole; bis=bisdrucciole)

​Nel cantabile sempre in versi settenari. Giulietta attende con impazienza l'arrivo del suo amante, il sembiante di Romeo come "parmi il brillar del giorno", per Giulietta, Romeo è il calore e la speranza nella sua vita, ma ora solo un profondo sospiro, che rifletteva la sua debolezza e impotenza. ​

Duetto di Giulietta e Romeo: “Si, Fuggire a noi non resta”

​Il medico Lorenzo furtivamente ha aiutato i due giovani a incontrarsi nella stanza di Giulietta. Quando finalmente la coppia si abbraccia con ardore, Lorenzo esce di scena, lasciando agli amanti il tempo di parlare in un breve recitativo (Assai lento) che presto si trasforma in duetto quando Romeo prova a convincere Giulietta a fuggire con lui (Michele 2015, 14)

Recitativo: Tempo d‘attacco

Romeo 
Mia Giulietta!...

Giulietta
Ah!...Romeo!...

Lorenzo
Parla sommesso.
(parte)

Giulietta
Io/ ti/ ri/ve/do, oh!/ gio/ia! 7
Sì,/ ti/ ri/ve/do an/cor. 7tr

Romeo
O/ mia/ Giu/liet/ta!
Qual/ ti/ ri/tro/vo io/ mai? 11

Giulietta
Pri/va/ di/ spe/me,
E/gra,/ lan/guen/te, il/ ve/di, 11
E/ vi/ci/na al/la/ tom/ba. ~ ~
E/ tu/ qual/ rie/di? 11

Romeo
In/fe/li/ce/ del/ pa/ri, e/ stan/co al/fi/ne 11
Di/ que/sta/ vi/ta/ tra/va/glia/ta e o/scu/ra, 11
Non/ con/so/la/ta/ mai/ da un/ tuo/ sor/ri/so, 11
Ven/go, a/ mo/rir/ de/ci/so, 7
o a/ ra/pir/ti/ per/ sem/pre a'/ tuoi/ ne/mi/ci. 11
Me/co/ fug/gir/ dé/i/ tu. 7

Giulietta
Fug/gir!/ che/ di/ci? 5

Cantablie

Romeo 
Sì,/ fug/gi/re: a/ noi/ non/ re/sta 8
Al/tro/ scam/po in/ dan/no e/stre/mo. 8
Mi/glior/ pa/tria a/vrem/ di/ que/sta, 8
Ciel/ mi/glio/re o/vun/que an/dre/mo: 8
d'o/gni/ ben/ che un/ cor/ de/si/a 8
A/ noi/ luo/go a/mor/ ter/rà. 8tr

Giulietta.
Ah!/ Ro/meo!/ Per/ me/ la/ ter/ra 8
È/ ri/stret/ta in/ que/ste/ por/te: 8
Qui/ mi/ an/no/da,/ qui/ mi/ ser/ra 8
Un/ po/ter/ d'a/mor/ più/ for/te. 8
So/lo, ahi!/ so/lo al/l'al/ma/ mi/a 8
Ve/nir/ te/co il/ ciel/ da/rà. 8tr

Romeo
Che/ mai/ sen/to? E/ qual/ po/te/re 8
È/ mag/gior/ per/ te/ d'a/mo/re? 8

Giulietta
Quel/lo, ah!/ quel/lo/ del/ do/ve/re, 8
Del/la/ leg/ge e/ del/l'o/no/re. 8

Romeo
Ah!/ cru/del/, d'o/nor/ ra/gio/ni 8
Quan/do a/ me/ tu/ sei/ ra/pi/ta? 8
Que/sta/ leg/ge/ che/ mi op/po/ni 8
È/ smen/ti/ta/ dal/ tuo/ cuor. 8tr
Deh!/ t'ar/ren/di a'/ pre/ghi/ mie/i, 8
Se/ ti/ cal/ del/la/ mia/ vi/ta: 8
Se/ fe/de/le an/cor/ mi/ se/i, 8
No/n u/dir/ che il/ no/stro a/mor. 8tr

Giulietta
Ah!/ da/me/ che/ più/ ri/chie/di, 8
s'io/ t'i/mmo/lo e/ co/re e/ vi/ta? 8
La/scia al/me/no, al/men/ con/ce/di 8
Un/ sol/ drit/to al/ ge/ni/tor. 8tr
Io/ mor/rò/ se/ mio/ non/ se/i, 8
se o/gni/ spe/me è a/ me/ ra/pi/ta: 8
Ma/ tu/ pu/re al/cun/ mi/ dé/i 8
Sa/cri/fi/zio/ del/ tuo/ cor. 8tr

Tempo di mezzo

Romeo 
O/di/ tu?/ L'al/tar/ fu/ne/sto 8
Già/ s'in/fio/ra,/ già/ t'at/ten/de. 8

Giulietta
Fug/gi, ah!/ fug/gi. 4

Romeo
Te/co io/ re/sto. 4

Giulietta
Guai/ se il/ pa/dre/ ti/ sor/pren/de! 8

Romeo
Ei/ mi/ sve/ni, o/ di/ mia/ ma/no 8
Ca/da/ spen/to in/nan/zi a/ te. 8tr

Giulietta
Ah! /Ro/me/o! 4

Romeo
Mi/ pre/ghi in/va/no. 4dr

Giulietta
Ah!/ pie/tà,/ di/ te.../ di/ me. 8tr

Cantablie

Romeo 
Vie/ni ah!/ vie/ni, e in/ me/ ri/po/sa: 8
Sei/ mio/ be/ne,/ sei/ mia/ spo/sa; 8
Que/sto i/stan/te/ che/ per/dia/mo 8
Più/ per/ noi/ non/ tor/ne/rà. 8tr
In/ tua/ ma/no è/ la/ mia/ sor/te, 8
La/ mia/ vi/ta,/ la/ mia/ mor/te... 8
Ah!/ non/ m'a/mi/ co/me io/ t'a/mo... 8
Ah!/ non/ hai/ di/ me/ pie/tà. 8tr

Giulietta
Ce/di, ah!/ ce/di un/ sol/ mo/men/to 8
Al/ mio/ duo/lo, al/ mio/ spa/ven/to: 8
Siam/ per/du/ti, e/stin/ti/ sia/mo, 8
Se/ più/ cie/co a/mor/ ti/ fa. 8tr

Cabaletta

Deh!/ ri/spar/mia a/ que/sto/ co/re 8 
Mag/gior/ pe/na, or/ror/ mag/gio/re... 8
Ah!/ se/ vi/vo è/ per/chè io/ t'a/mo... 8
Ah!/ l'a/mor/ con/ me/ mor/rà. 8

(tr=tronche)

Questo duetto è in forma di Recitativo—Cantabile—Tempo di mezzo—Cantabile—Cabaletta, è ‘solita forma’.

Il cuore di Giulietta è in grande conflitto tra amore e obbedienza ai genitori, cioè, quello del dovere, della legge e dell‘onore, e l'amore puro che prova per Romeo. Lei può solo scegliere di rifiutare e fuggire con Romeo.

​Nel duetto, Romeo e Giulietta hanno la stessa melodia, ma il testo è diverso. I due personaggi esprimono un contrasto, Romeo è spericolato e impetuoso, Giulietta esprime dolcezza e nello stesso tempo razionalità. Quindi il canto di Romeo è più drammatico, mentre quello di Giulietta È più lirico ed etereo.

Scena ed aria di Giulietta: “Né’ alcun ritorna!...Morte io non temo”

Sola nella grande stanza, Giulietta attende con ansia l’esito dello scontro armato in corso. Lei non sa se dovrà piangere per i familiari o per l'amato. Poi Lorenzo le comunica che Romeo Vive. Ma presto sarà condotta al castello di Tebaldo per celebrare le nozze. Lorenzo le dice che l'unico modo per sfuggire alle nozze, è quello di bere un sonnifero che la farà credere morta. Poi Giulietta attende Romeo presso la tomba della sua famiglia per ricongiungersi a lui. Ma Giulietta ha bisogno di un grande coraggio per fingere di morire e attendere Romeo sulla tomba. Lei ha tanta paura, ma il pensiero di incontrarsi nuovamente con Romeo la rende felice e dice: “Morte io non temo”.

Recitativo

Giulietta 
Ne’ al/cun/ ri/tor/na!... Oh!/ cru/da 7
Do/lo/ro/sa in/cer/tez/za! ~
Il/ suon/ del/l'ar/mi 11
Si/ di/le/guò.../Sol/ trat/to/ trat/to un/ fio/co, 11
in/cer/to/ mor/mo/rio/ lun/ge/ si/ de/sta, 11
Co/me/ ven/to al/ ces/sar/ del/la/ tem/pe/sta. 11
Chi/ cad/de, ohi/mè!/ chi/ vin/se? 7
chi/ pri/mo io/ pian/ge/rò?/Nè u/scir/ pos/s'io!.. 11tr
e i/gna/ra/ di/ mia/ sor/te io/ qui/ m'ag/gi/ro! 11

Cantabile

Giulietta 
Mor/te io/ non/ te/mo, il/ sa/i... 7
Sem/pre io/ la/ chie/si a/ te... 7tr
Pur/ non/ pro/va/to/ ma/i 7
Sor/ge un/ ter/ro/re in/ me 7tr
Che/ mi/ sgo/men/ta. 5

Lorenzo
Fi/da,/ deh/ fi/da in/ me: 7tr
sa/rai/ con/ten/ta. 5

Giulietta
Se/ del/ li/cor/ pos/sen/te 7
fal/lis/se/ la/ vir/tù!... 7tr
Se in/ quel/l'or/ror/ gia/cen/te 7
Non/ mi/ de/stas/si/ più... 7tr
Dub/bio/ cru/de/le! 5
(si sente vicino calpestio)

Lorenzo
Pren/di... gl'i/stan/ti/ vo/la/no... 7dr
Il/ pa/dre/ tuo/ si a/van/za... 7

Giulietta (spaventata)
Il/ pa/dre! ah!/ por/gi, e/ sal/va/mi. 7dr
(Lorenzo le consegna il sonnifero;
essa il beve rapidamente)

Lorenzo
Sal/va/ già/ sei/: co/stan/za. 7

Giulietta
Gui/da/mi al/tro/ve. 5


​I dubbi sull’effetto letale del sonnifero sono esternati da Giulietta in una semplice aria bipartita, Il canto, sereno ed espressivo, Quest'aria usa A major, si muove per gradi congiunti lungo un arco melodico ascendente che torna inesorabilmente su se stesso, percorso dai fugaci movimenti cromatici nel sostegno orchestrale sulla parola «sgomenta», mostra le preoccupazioni e il tormento di Giulietta, Infine, seguendo il consiglio di Lorenzo, Giulietta finalmente beve il sonnifero, finalmente riflette principalmente il suo coraggio.

Dietro la musica l‘artista rintraccia nel testo poetico la psicologia del personaggio, così da restituire al pubblico un ritratto fedele e realistico di esso. Solo allora il cantante sarà personaggio e l’attenzione del pubblico non verrà dispersa. (Ragonese)


References

  1. Girardi, Michele. 2015. “E giù teste.” La Fenice prima dell’opera (6): 7-8 (ISSN 2280-8116)
  2. Bagnoli, Giorgio. 1998. Opera Lirica. Edizione settembre. Atlante Degli Lyrique Bagnoli Giorgio Demeter 1998. ISBN: 9788844003579
  3. EDWART. I Capuleti e i Montecchi. Opera Vocal score series. Milano: Casa Ricordi. ISMN: M-040-42043-2
  4. Rinaldi, Mario. 1965. Felice Romani. Dal melodramma classico al melodramma romantico. Roma: De Sanctis.
  5. Cella, Franca. 1968. “Indagini sulle fonti francesi dei libretti di Vincenzo Bellini.“ Contributi dell’istituto di filologia moderna. Serie francese V, 449-573.
  6. Branca, Emilia. 1882. “Felice Romani ed i più riputati maestri di musica del suo tempo. Cenni biografici ed aneddotici raccolti e pubblicati da sua moglie.” Torino: Loescher.
  7. Bonomi, Emanuele. 2014-2015. Capuleti e i Montecchi. Libretto e guida all’opera a cura di Emanuele Bonomi. La Fenice Prima dell’Opera 2014-2015(2): 98.
  8. Ragonese, Salvatore. Aluatta: Risonanza Naturale. Edizioni Trottolandia. p. 29.
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